L’India e i mercati emergenti come opportunità di rilancio dell’export abruzzese
Gli ultimi dati ISTAT sulle esportazioni delle Regioni Italiane, rilasciati il 14 marzo 2023, vedono l’Abruzzo al terz’ultimo posto nella classifica dell’export italiano nel corso dell’anno 2022, con una crescita annua, in termini di valore delle esportazioni, pari ad appena il 2,1% (corrispondente ad un incremento di soli 182 milioni di euro) a fronte del +20% registrato a livello Italia e del +28,8% registrato per le regioni del Sud e Isole.
Tale risultato, particolarmente negativo per la nostra Regione, è stato fortemente influenzato dalla sofferenza del comparto automotive – pilastro fondamentale dell’economia abruzzese – che nel corso dell’anno 2022 ha registrato una flessione di ben 29,4 punti percentuali per valore di esportazione rispetto al 2021. Tale fenomeno è principalmente legato a fattori contingenti come l’irreperibilità di semiconduttori e di altre materie prime, con conseguenti fermi produttivi che hanno significativamente condizionato i risultati produttivi dello stabilimento Sevel di Atessa, da sempre tra i più performanti del Gruppo Stellantis per la produzione di veicoli commerciali.
Il lieve incremento complessivamente registrato a livello regionale è legato al contributo di altri settori, tra cui si distinguono gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+41% in termini di valore di export rispetto all’anno precedente), gli articoli in gomma e materie plastiche (+22,7%), dei prodotti in metallo (+25,9%), alimentari e bevande (+17,4%) e abbigliamento (+39,9%).
In questo contesto, diventa essenziale per l’Abruzzo rafforzare le proprie esportazioni al fine di recuperare il terreno perduto rispetto alle altre Regioni del centro-sud, anche attraverso una maggiore apertura ai mercati emergenti. Tra questi assume un ruolo sempre più centrale l’India, una delle economie più dinamiche del mondo, che ha registrato nel 2022 una crescita annua del PIL pari al 7%, quasi il doppio della media globale pari al 3,6% e oltre il doppio di quello registrato dalla Repubblica Popolare Cinese (3%).
Il rafforzamento dei rapporti commerciali tra l’Italia e l’India è stato suffragato dal bilaterale tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il premier indiano Narendra Modi, che si è tenuto nel contesto dell’ottava edizione del Dialogo di Raisina, conferenza geopolitica annuale ospitata dal Ministero indiano degli Affari esteri e dalla Observer Research Foundation a Nuova Delhi. Quest’anno, anche in ragione della presidenza indiana del G20, il Dialogo di Raisina ha rivestito, ancor di più, un luogo di dialogo ed incontro importante, considerando la situazione geopolitica del mondo in continua evoluzione.
Tra l’India e Italia, le visite e i rapporti politici al più alto livello si sono moltiplicati e rafforzati negli ultimi anni – anche grazie al lavoro dell’Ambasciatore italiano in India, S.E. Vincenzo De Luca – fornendo un’adeguata cornice allo sviluppo di un partenariato economico solido e di ampio respiro, con particolare focus su cinque settori chiave identificati nel Piano di Azione 2020-2024, adottato nel corso del Vertice fra i due Primi Ministri di fine 2020: green economy, industria dell’agro-alimentare, infrastrutture, digitale e manifatturiero/lifestyle.
La Premier Meloni ha annunciato la partecipazione dell'Italia all’Indo Pacific Oceans Initiative (IPOI), diventando partner strategico dell'India in questa iniziativa regionale che ha l’obiettivo di stabilire un meccanismo di cooperazione fondato su sette pilastri, tra cui la sicurezza marittima; l’ecologia marittima; le risorse marittime; il rafforzamento delle capacità e condivisione delle risorse; la riduzione e gestione del rischio di catastrofi; la cooperazione scientifica, tecnologica ed accademica (dove l’Italia assumerà un ruolo chiave); il commercio, la connettività ed il trasporto marittimo. Tale forma di presenza permanente nell’Indo Pacifico è molto importante per il rafforzamento e costruzione di nuove vie commerciali con l’India.
I dati dell’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, rilasciati il 4 aprile 2023, attestano che nel corso del 2022 l’interscambio commerciale Italia/India ha raggiunto il valore record di 14,877 miliardi di euro: in particolare, il valore dell’export italiano in India ha superato 4,8 miliardi di euro mentre le importazioni di prodotti indiani in Italia ha superato i 10 miliardi di euro.
L'India offre diverse opportunità di export per le imprese italiane ed abruzzesi, in particolare nei settori dei macchinari ed apparecchiature (che rappresentano il 37,4% dell’export totale in India), dei prodotti chimici (13,2% delle esportazioni italiane) e dei mezzi di trasporto (5,1% delle esportazioni italiane). Per quanto riguarda invece le esportazioni indiane verso l’Italia sono preponderanti i beni che rientrano nelle categorie prodotti della metallurgia; prodotti chimici e tessile-abbigliamento-accessori in pelle.
In India sono stabilmente presenti oltre 600 imprese a partecipazione italiana, con un’occupazione stimata di oltre 25.000 dipendenti, concentrate principalmente vicino ai poli industriali di Delhi – Gurgaon – Noida (la c.d. Capital Belt) e la regione del Maharashtra (fra Mumbai e Pune). Da segnalare, fra i più grandi gruppi italiani presenti, FCA, Magneti Marelli, Bonfiglioli, Ferrero, Piaggio, Luxottica, Ansaldo Energia, Saipem, Brembo, Marposs oltre che aziende nel settore design d’interni, moda e lusso moda come Poltrona Frau, Zegna e Armani e nel settore difesa come Beretta, Elettronica, Fincantieri.
In conclusione, l’India rimane il Paese con il maggiore tasso di crescita tra i principali Paesi emergenti e con brillanti prospettive economiche, che potrà offrire importanti opportunità economiche per le imprese italiane ed abruzzesi attente all’internazionalizzazione.
A cura di: Avv. Carlo D’Andrea, Vice Presidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina e Managing Partner dello Studio Legale D’Andrea & Partners, con sedi anche a Shanghai e Pescara