LA CRESCITA DELL’ECONOMIA ABRUZZESE NEL 2023 CON IL RITORNO DELLA CINA
Lo scorso 12 gennaio l’Ufficio Studi Confartiginato Imprese ha pubblicato un report sulle prospettive e criticità per le imprese italiane per l’anno 2023 a livello regionale, che pone l’Abruzzo tra le nove regioni italiane per cui si prevede un tasso di crescita del PIL superiore a quello pre-pandemia.
In particolare, l’Abruzzo si classifica al sesto posto con una crescita prevista pari all’1,9%, nonostante le difficoltà registrate dal comparto automotive, trainante per la Regione, nel quale le tensioni lungo le catene di fornitura hanno continuato a determinare rallentamenti dell’attività produttiva nel corso dell’anno appena trascorso.
Tale dato appare ancor più significativo se si considerano le recenti stime Svimez, che – dopo la crescita del 3,8% del PIL italiano del 2022 – prevendono una modestissima crescita del PIL nazionale per il 2023, pari appena allo 0,5%, al quale contribuirà in larga misura il Centro-Nord.
Le previsioni mostrano dunque l’elevata reattività e una buona tenuta dell’economia abruzzese nonostante il momento negativo a causa degli strascichi della pandemia, della guerra in Ucraina e della crisi energetica internazionale, anche se la crescita dei prezzi al consumo e soprattutto dei prezzi dell’energia – registrate in Abruzzo a livelli superiori rispetto alla media nazionale, con un aumento del 142,4% – rappresentano comunque importanti fattori che possono ostacolare la crescita economica.
Aspettative positive, in continuità con i risultati raggiunti nel corso del 2022, vi sono per le esportazioni con particolare riferimento ai settori chimico-farmaceutico, della gomma, della metallurgia e agroalimentare.
Nel comparto agroalimentare – che rappresenta l’8,8% del totale delle esportazioni abruzzesi in base agli ultimi dati dell’Osservatorio Economico del MAECI – si distingue in particolare il settore enologico, che ha registrato un nuovo aumento record dell’export di dieci punti percentuali rispetto al 2021. Questi ultimi dati si traggono dall’analisi condotta dall’ Osservatorio Permanente Wine Monitor Nomisma, attivato nel 2019 dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo.
Dati incoraggianti provengono anche dal comparto turistico: nel 2022 l’Aeroporto d'Abruzzo ha fatto registrare un nuovo record per numero di passeggeri, che hanno raggiunto la soglia di 715.690 superando il precedente primato registrato nel 2019, anno di maggiore espansione dello scalo abruzzese. Questo traguardo storico è indice di come l’Abruzzo stia emergendo sempre più come un polo attrattivo per il turismo, anche grazie ai numerosi investimenti in ambito infrastrutturale della Regione, e rappresenta un punto di partenza per far diventare l'Abruzzo sempre più un luogo di visita per turisti internazionali ma anche di incontro congressuale e commerciale nel centro Italia.
Funzionali per la promozione del turismo potranno essere anche gli importanti interventi di manutenzione, restauro e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale abruzzese, resi possibili dagli oltre 50 milioni di euro stanziati nell’ambito del PNRR.
Si prevedono poi per il 2023 interventi per un valore di circa 10 milioni di euro destinati al potenziamento, all’ammodernamento e all’efficientamento dell’Aeroporto, tra cui l’allungamento della pista per i voli intercontinentali. Questo investimento appare fondamentale in quello che si prospetta come un anno di ripresa del traffico aereo internazionale, con l’auspicabile definitivo superamento della pandemia.
In questo senso, è da citare sicuramente la riapertura internazionale della Cina, che a partire dall'8 gennaio u.s. permette ai viaggiatori provenienti dall'estero di entrare in Cina senza dover affrontare un periodo obbligatorio di quarantena, e rimuove quindi le restrizioni ai viaggi turistici internazionali per i cittadini cinesi.
La riapertura della Cina avrà un impatto positivo sulla sua economia, che è stata messa a dura prova nel 2022 dalla stringente attuazione della politica zero-Covid, considerata tra i fattori principali della modesta crescita del PIL per il 2022, pari al 3% a fronte dell’obiettivo del 5,5% fissato all’inizio dell’anno.
Una ripresa dell’economia cinese appare di stimolo anche della domanda di materie prime globali e può costituire un altro probabile fattore di riduzione dell’inflazione, che porterebbe ad una maggiore prevedibilità dello scenario economico del 2023 anche per l’economia europea, italiana ed abruzzese.
Gli investimenti infrastrutturali, non soltanto in riferimento all’Aeroporto d’Abruzzo ma anche al potenziamento della tratta ferroviaria Pescara – Roma, previsto nel PNRR, possono risultare fondamentali per l’attrazione di investimenti esteri e per intercettare importanti flussi turistici internazionali, anche dalla Cina, con grande beneficio per l’economia regionale. Per esempio nel 2019 hanno viaggiato nel mondo oltre 130 milioni di turisti cinesi dei quali oltre 3 milioni in Italia e per attrarne parte, nell’ambito del predetto progetto di recupero e valorizzazione della nostra Regione e dei suoi preziosi beni culturali, si potrebbe veicolare anche l’utilizzo della lingua cinese mandarino nei siti internet e nei materiali informativi presenti nei principali musei abruzzesi, inclusa la descrizione delle opere. Questa è un’iniziativa facilmente implementabile che potrebbe essere di grande aiuto per l’aumento delle visite da parte dei turisti cinesi.
In definitiva, il 2023, nonostante le perduranti difficoltà legate alla complessa situazione geopolitica mondiale e ad una situazione epidemica non del tutto superata, potrà rappresentare un anno di crescita e sviluppo per la nostra Regione, soprattutto se si sapranno cogliere le opportunità legate alla ripresa economica cinese, lavorando sull’attrazione degli investimenti e del turismo internazionale.
A cura di: Avv. Carlo D’Andrea, Vicepresidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina e Managing Partner dello Studio Legale D’Andrea & Partners, con sedi anche a Shanghai e Pescara