Il futuro dell’Abruzzo in un’Europa più connessa

Per crescere ed attirare investimenti un territorio ha bisogno di infrastrutture. Vale lo stesso anche per l’Abruzzo, per il quale l’inserimento in una moderna rete di trasporti e di nuovi snodi strategici, può permettergli di promuovere lo sviluppo delle imprese locali e dei loro prodotti in Italia e all’estero. L’importanza degli investimenti per lo sviluppo di una determinata area geografica è evidente. Uno sguardo dall’alto alla nostra penisola, conferma che le aree economicamente più sviluppate sono quelle meno isolate e quelle che, per motivi storici, culturali o politici, nel corso del tempo si sono aperte al commercio.


In quest’ottica, il potenziamento delle infrastrutture sul versante adriatico e nella regione Abruzzo risulta essenziale per il rilancio non solo dell’economia locale ma anche nazionale. In tal senso, l’indotto che si verrebbe a creare non solo valorizzerebbe i territori e aprirebbe nuovi canali di comunicazione, ma porterebbe anche ad un aumento del PIL nazionale. Ciò considerando anche la posizione strategica dell’Abruzzo, che potrebbe essere valorizzata come base per il rilancio di una nuova politica volta alla trasversalità adriatica a favore dell’apertura di nuove relazioni con l’area balcanica ed orientale in generale.


La volontà politica dell’implementazione della linea ferroviaria Roma – Pescara esprime la necessità di sviluppare un territorio dalle grandi potenzialità, non ancora del tutto espresse per la mancanza di canali di comunicazione veloci ed economici. In questo ambito, ancorché non sufficienti per il completo potenziamento richiesto (per cui sarebbe necessaria una spesa stimata in circa sette miliardi), rappresentano un buon segnale i 620 milioni di investimento, destinati dal PNRR ai lavori riammodernamento dei lotti della linea ferroviaria: Tagliacozzo- Avezzano, Sulmona – Pratola Peligna, Scafa – Manoppello, Manoppello – Interporto di Chieti.


Intanto, in questa spinta di rinnovamento infrastrutturale per ridare slancio alle aree interne e meno connesse, è certamente di rilievo l’implementazione della “Strategia Europea per la connettività”, le cui conclusioni sono state approvate

lo scorso 12 luglio dal Consiglio dell’Unione Europea. Si tratta di una strategia che favorisce la competitività, sia come connessione tra imprese che come digitalizzazione. In quest’ultimo ambito, procede a buon ritmo l’attivazione di servizi di connettività Internet a banda ultra-larga presso le sedi scolastiche del territorio abruzzese.


L’innovazione delle infrastrutture materiali e digitali, in un’ottica di sostenibilità, è dunque la chiave per la competitività. Ben lo insegna la Cina, che, per la sua crescita economica, ha lanciato già nel 2013 la “Belt and Road Initiative”, di cui già 2 mila miliardi di euro sono stati investiti nella progettualità per la connettività di 138 paesi nell’ambito dell’energia, dei trasporti, degli immobili e dei metalli. Iniziativa, tra l’altro, ben accolta dall’Italia, che è risultato il primo Paese dell’Unione europea a firmare con la Cina un memorandum di intesa, accompagnato da una serie di accordi commerciali per il rilancio dei due principali porti italiani, Genova e Trieste.


Strategie di Paesi come la Cina ci insegnano quanto sia importante investire per la connettività dei territori. Gli imprenditori abruzzesi per ottenere un rilancio delle esportazioni e nuovi partenariati con aziende, italiane ed estere, che producono prodotti complementari, devono dunque spingere i nostri rappresentanti politici a livello locale regionale e nazionale ad investire nelle infrastrutture per la crescita della nostra Regione. Solo in tal modo, la crescita potrà avvenire a ritmo sostenuto, generare nuove opportunità, nuovi posti di lavoro ed anche attrarre turisti per una Regione che deve guardare al futuro ed avere un ruolo nell’economia globale.