E-commerce in netta crescita. Aumentano le transazioni, gli scambi con la Cina e le opportunità per le società abruzzesi.

L’e-commerce è oggi una realtà in netta crescita che continua a mantenere un ritmo assai sostenuto. D’altronde, il commercio a portata di clic, vero protagonista della rivoluzione digitale e di un’era che viene misurata in bit, ha rivoluzionato le abitudini di vita, riducendo la necessità di spostamenti, le attese e accelerando i processi di informazione.

 

In questo processo, soprattutto durante i vari lockdown imposti dalle autorità per frenare la diffusione del Covid, l’Abruzzo ha giocato un ruolo importante per numero di transazioni compiute. Secondo, infatti, un’elaborazione dei dati Istat, realizzata dal Centro Studi Confartigianato, oltre la metà degli utenti internet abruzzesi (che costituiscono quasi il 70% della popolazione residente) ha effettuato acquisti online nel periodo del lockdown. Inoltre, l’Abruzzo, secondo lo studio dell'osservatorio di Confesercenti, si colloca, in vista del Natale 2021, al primo posto per consumi pro capite (con la media di 323 euro per consumatore) nel Mezzogiorno italiano.

 

Tra i settori che hanno maggiormente goduto dell’opportunità, vi sono quelli della cosmesi, della moda e del cibo, settore in cui l’Abruzzo continua a vantare importanti eccellenze note in tutto il mondo e richieste sui mercati esteri. Tra questi mercati vi è certamente la Cina, leader indiscusso del settore e-commerce, con quasi un miliardo di utenti connessi ad Internet ed occupando il 52% del mercato mondiale, seguito dagli Stati Uniti ed Unione Europea, e registrando solo nel 2020 transazioni e-commerce per un volume d’affari di più di 30 miliardi di euro.

 

Con riferimento particolare al settore della cosmesi made in Italy, la Cina è uno dei mercati strategici con un valore di 89 milioni di euro di esportazioni cresciute del 34% negli ultimi dieci anni, con vendite online aumentate nell’ultimo anno del 60% in questo ambito.

 

La maggior parte delle transazioni in Cina avviene su piattaforme digitali di grande diffusione. Queste includono sia piattaforme che hanno come primario obiettivo la pubblicizzazione del prodotto, tra cui Douyin (la versione cinese di Tik Tok), WeChat o Weibo, sia piattaforme nate sin dall’origine per la vendita di prodotti ai consumatori, tra cui Taobao, Tmall e JD.com.

 

Si tratta di piattaforme cresciute negli ultimi anni a livello esponenziale per un assai significativo giro di affari, considerato che circa il 93% degli utenti Internet in Cina visita regolarmente siti di e-commerce e marketplace. Naturalmente sono molti i fattori da considerare per un’azienda che decide di investire sull’e-commerce. Prima di tutto la normativa.

 

Recentemente, sia per adeguarsi alla regolamentazione europea sia per dotare il settore dell’e-commerce di regole uniformi, la Cina ha introdotto una serie di riforme, tra cui la nuova legge sull’e-commerce, ed altre in materia di cybersecurity e protezione dei dati attraverso tre principali provvedimenti: data security law, cybersecurity law e, infine, personal information protection law (Pipl). L’obiettivo primario è il rafforzamento della protezione dei dati personali in linea con l’approccio basato sulla responsabilità sulla protezione dei dati e la protezione degli utenti.

 

Una volta chiaro il quadro normativo di riferimento, è importante costruire un’adeguata strategia di marketing, che includa magari l’apertura di uno specifico negozio online. A tal proposito, va specificato che anche società abruzzesi non presenti con una propria sede in Cina possono aprire un proprio negozio online su piattaforme dedicate al “cross-border e-commerce”, tra cui le più famose sono Tmall Global (versione cross border di Tmall), JD Worldwide (versione cross border di JD.com) e Ymatou. Queste piattaforme sono diverse rispetto a quelle domestiche descritte, che richiedono invece la presenza di una propria società sul territorio cinese.

 

L’insieme di queste strategie permette così alle imprese abruzzesi di vendere in Cina, restando nella loro regione. È evidente, dunque, come Italia e Cina, nonostante siano a più di sette mila chilometri di distanza, non sono mai state così vicine. Essenziale però è continuare ad investire sul fronte della digitalizzazione. Nonostante importanti traguardi vengano progressivamente raggiunti nel quadro dell’Agenda Digitale della Regione Abruzzo (tra questi è significativo citare il recente avanzamento del piano Banda Ultra Larga che ha visto il collaudo di ulteriori 93 comuni della Regione), non bisogna arrestarsi però sul processo di sensibilizzazione digitale al fine di aumentare la velocità di connessione, tramite sistemi rete in fibra ottica con l’obiettivo di assicurare la connessione a tutte le famiglie del territorio abruzzese cercando anche di coinvolgere in modo attivo anche quella parte della popolazione poco incline all’uso della connessione internet come gli anziani. Non a caso in Cina esistono piattaforme con negozi online espressamente dedicate per la popolazione over 60.

 

Così, attraverso l’utilizzo dell’e-commerce e delle piattaforme menzionate, le piccole e medie imprese abruzzesi possono affacciarsi con semplicità sul mercato cinese provando a vendere i propri prodotti e specialità ad un bacino di circa 1 miliardo di persone, continuando ad operare e produrre in Abruzzo. 

A cura di: Avv. Carlo D’Andrea, Vice Presidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina e Managing Partner dello Studio Legale D’Andrea & Partners, con sedi anche a Shanghai e Pescara