Gli acquisti dei consumatori durante la “Golden Week” stimolano la ripresa economica cinese.

La tradizionale festa di metà autunno è una delle festività più importanti del calendario cinese. Nata al fine di auspicare un buon raccolto, questa festa (che dal 2008 è stata proclamata festa nazionale) oggi rappresenta un modo per celebrare l’unità della famiglia: tantissime sono infatti le famiglie che, approfittando della pausa, si riuniscono per festeggiare insieme nel solco della tradizione. La settimana di festività che coincide con tale periodo è conosciuta anche come “Golden Week” (o Settimana d’Oro), per via dell’enorme mobilitazione che ogni anno essa genera a livello turistico dall’interno e dall’esterno.

 

Quest’anno, la Golden Week ha assunto una particolare rilevanza per il popolo cinese in quanto è coincisa anche con la Festa Nazionale cinese, ossia l’anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, avvenuta il primo ottobre del 1949.

 

Nonostante la pandemia, durante la Golden Week di quest’anno la spesa dei consumatori in Cina è aumentata rispetto agli anni precedenti, gettando le basi per una crescita economica costante e dimostrando una maggiore fiducia da parte degli stessi cinesi.

 

Come riportato dal Ministero del Commercio, le vendite al dettaglio e gli introiti dei ristoranti in Cina sono stati superiori del 4,9% rispetto alla Golden Week dello scorso anno, e le vendite totali sono state pari a 1,6 trilioni di yuan (circa 200 miliardi di euro). La forte spesa per le vacanze potrebbe far aumentare le vendite al dettaglio dal 3 al 4% in ottobre rispetto stesso periodo dello scorso anno.

 

A crescere sono state anche le vendite online: la piattaforma Alibaba ha riferito che le vendite del suo principale negozio online di e-commerce per marchi stranieri, Tmall Global, sono aumentate del 79% durante i primi sette giorni di ottobre, rispetto allo stesso periodo del 2019.

 

La Cina, insomma, ha saputo trasformare una situazione di estrema difficoltà in una grande risorsa. Dal momento che i turisti non sono stati in grado di viaggiare all'estero, il numero di persone che si è spostato rimanendo in Cina ha raggiunto i 637 milioni di unità, e la relativa spesa è stata superiore a 460 miliardi di yuan (circa 58 milioni di euro). Le visite turistiche sono aumentate di oltre il 40%, mentre le vendite ai duty-free sono più che raddoppiate rispetto allo scorso anno. I record riportano 1,04 miliardi di yuan (circa 131 milioni di euro) di vendite, con un aumento di circa il 150% rispetto allo scorso anno. Tra le mete più ambite, oltre le classiche visite a Pechino o Shanghai, quest’anno spicca l'isola tropicale domestica di Hainan.

 

Anche i dati forniti da Trip.com (il più grande portale di prenotazioni turistiche in Cina) evidenziano l’aumento della domanda nel turismo interno. Il numero delle prenotazioni alberghiere è più che raddoppiato rispetto al mese precedente, con gli hotel a quattro e cinque stelle che rappresentano quasi la metà delle prenotazioni. Inoltre, i turisti tendono a preferire periodi di vacanza più lunghi, con il numero di ospiti che soggiornano in un hotel per sette giorni o più durante la Golden Week. Questo dato è quello in maggior crescita rispetto al mese precedente.

 

Con l'aumento della domanda interna, sono aumentati anche i prezzi di una grande varietà di prodotti. Questo dato indica senza dubbio una forte ripresa dal non ottimale inizio dell'anno. 

Guardando al futuro dell’economia cinese, gli esperti ritengono che saranno i servizi a guidare la ripresa nei prossimi mesi, considerato che finora esportazioni e infrastrutture sono stati i fattori chiave. I dati mostrano che i consumatori nella seconda economia del mondo hanno un alto livello di fiducia considerate le spese in aumento, nonostante gli strascichi di un’epidemia che nel resto del mondo tarda ad esaurirsi.

 

Questa diffusa e costante fiducia dimostrata dai consumatori cinesi, potrebbe rappresentare una grande opportunità per paesi esportatori come l’Italia, e per regioni ricche di prodotti unici come l’Abruzzo. Il mercato dell’agroalimentare, infatti, può aiutare a risollevare anche la nostra economia locale. Le nostre eccellenze, come vino e olio, rappresentano un’enorme leva per la nostra economia e, considerata l’incertezza di questo momento storico, potrebbe trovare un nuovo punto di appoggio proprio guardando ad Est.

 

 

A cura di: Avv. Carlo D’Andrea, Vice Presidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina e Managing Partner dello Studio D’Andrea & Partners