Pensare internazionale, agire locale
La situazione economica abruzzese è stata profondamente toccata, quasi sconvolta, dalla diffusione del Covid-19. Come nel resto d’Italia, infatti, anche le imprese (grandi, medie e piccole) abruzzesi hanno visto e stanno tuttora assistendo ad un generale calo del fatturato.
Nonostante ciò, la nostra Regione rimane una delle zone manifatturiere più floride d’Europa, potendo contare su un elevato grado di specializzazione produttiva ed industriale. Queste caratteristiche hanno permesso all’economia regionale di mantenersi su livelli di crescita stabili, facendo prova di una grande resilienza e attitudine al cambiamento.
La pandemia ancora in atto segna, però, uno spartiacque fondamentale per l’intero sistema produttivo italiano, che accusa un drastico calo dei consumi soprattutto in settori strategici per l’Abruzzo quali l’Automotive e la moda. Non solo, la voce che più impatta in questo senso è quella dell’Export verso i paesi UE: nel primo trimestre del 2020, la Banca D’Italia registrava un’importante riduzione che, sempre secondo le stime, è destinata ad aggravarsi nei prossimi mesi.
Non sembra essere così per altre zone del mondo, come la Cina ed il Sud-est Asiatico, nelle quali la pandemia ha avuto un impatto molto più ridotto, anche grazie a delle strategie molto più restrittive di quelle adottate in Europa. Verso queste zone l’export, infatti, si è mantenuto in stabile crescita grazie alla notevole richiesto di prodotti di qualità targati Made in Italy. Anche grazie ai numerosi Accordi di Libero Scambio firmati tra Unione Europea e Paesi dell’area asiatica come il Vietnam e Singapore, oltre che tra gli stessi Paesi dell’area, gli scambi si faranno sempre più convenienti e rapidi, ed anche le tutele (come quella dei certificati d’origine) saranno sempre maggiori.
Quest’anno rappresenta un momento fondamentale per il mondo intero, ed in particolare per l’economia cinese: a gennaio verrà attuato il nuovo piano quinquennale, un documento con il quale il Governo di Pechino stabilisce i principali obiettivi economici dei prossimi 5 anni, come le stime di crescita e gli investimenti nei settori strategici. Da quanto è stato reso pubblico finora, grazie all’enorme crescita registrata negli ultimi anni ed in quella prevista per i prossimi, la Cina sembra destinata a diventare terra di consumi e non più di produzione. Questa circostanza, unitamente alle ottime relazioni diplomatiche con il nostro Paese, possono rappresentare un nuovo motore per l’economia abruzzese e per tutti gli imprenditori che intendono adottare un approccio di respiro internazionale.
Questa sfida può riguardare tutti i maggiori settori produttivi del tessuto abruzzese, come moda, elettronica e settore agroalimentare, offrendo un’enorme opportunità di ripartenza in un momento così difficile. Un nuovo modo di pensare in senso internazionale può rappresentare una rivoluzione nell’agire locale. Certo è che a determinare questo rilancio non sarà solo la volontà individuale degli imprenditori, i quali possono fare affidamento sui numerosi strumenti introdotti dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalle relative Agenzie, oltre che all’importante contributo degli attori istituzionali locali e nazionali.
Al tempo stesso, si presenta di promuovere l’attrattività dell’Abruzzo come possibile destinazione per gli investimenti esteri diretti dalla Cina. A tal fine sarà importante, tra l’altro, migliorare la rete infrastrutturale e le connessioni dell’Aeroporto d’Abruzzo al fine di potenziare i rapporti e gli scambi commerciali. In quest’ottica potrà essere utile anche rinsaldare e promuovere i rapporti e gli scambi tra la Regione Abruzzo e la Repubblica Popolare Cinese, dando altresì nuova linfa ai gemellaggi già esistenti – come quello tra la città di Chieti e la città di Yancheng e quello tra la Regione Abruzzo e la Provincia cinese dello Shangxi – e promuovendone di nuovi.
A cura di: Avv. Carlo D’Andrea, Vice Presidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina e Managing Partner dello Studio Legale D’Andrea & Partners, con sedi anche a Shanghai e Pescara.